mercoledì 9 settembre 2015

Per Mario Luzi, con una intervista inedita del 1989

I miei numerosi incontri-dialoghi, non solo palermitani, con Mario Luzi (Castello di Firenze, 20 ottobre 1914 – Firenze, 28 febbraio 2005, poeta e letterato fra i maggiori del Novecento che non ha certo bisogno di presentazioni) li debbo al poeta Elio Giunta e alla sua guida, con Mimmo Bruno e Piero Longo, del prestigioso Centro di Cultura “Giuseppe Pitrè”, che operò a Palermo intensamente nell’ultimo scorcio del secolo scorso, e di cui lo stesso Giunta, per la Ila Palma, scrisse un saggio rievocativo di gran pregio dal titolo Romanzo letterario palermitano (2011).
Conobbi Luzi alla fine degli anni settanta, ebbi corrispondenza partecipe con il grande Maestro, con cui era uso intrattenersi anche in affettuosi incontri conviviali, indimenticabili, oltre che in occasione di recitals, premi, incontri culturali, convegni, mostre (come quella dedicata a Luigi Di Giovanni dalla Elle Arte). Già con la mia prima rivistina letteraria Terra di Thule, Luzi   aveva risposto ad un questionario sulla poesia e alla sua funzione. Accanto al rapporto personale bisognerà ricordare la comunione che si instaurò con gli indimenticabili maggiori poeti palermitani della linea del sacro del gruppo di Spiritualità & Letteratura e cofondatori della stessa nostra rivista, Giulio Palumbo e Pietro Mirabile. A noi si affiancavano stabilmente Vincenzo Monforte, Carmelo Maria Cortese, letterati  di valore da qualche tempo scomparsi, nonché Giovanni Dino, poeta e allievo di Palumbo felicemente operante a Villabate. Proprio con il poeta e docente di Alia Carmelo Maria Cortese che fu. Assiduo e sodale e collaboratore specie con una ineccepibile traduzione dal greco del “Dramma Sacro nella liturgia bizantina”  molto seguita, presente Palumbo che registrava il colloquio e poi ne trascrisse il testo, incontrammo Mario Luzi il 14 luglio 1989 al Jolly hotel (così come allora era denominato il grande albergo al palermitano Foro Italico), per una intervista, meglio per un dialogo che, come può constatarsi a 26 anni di distanza, ha ancora un lucente smalto e un fondamento.
Luzi fu anche Autore, stimolato da Pietro Carriglio, di un opera teatrale dedicata all’eroico Padre Pino Puglisi, trucidato dalla mafia, dal titolo Il fiore del dolore del 2003, alla cui prima al Teatro Biondo assistetti partecipe e che ebbe un seguito l’indomani con un incontro-recitals, con la partecipazione della poetessa Caterina Trombetti, con la partecipazione dello stesso Luzi, al Ridotto dello stesso teatro.
La grande saggezza, il rigore, lo stile di Luzi convergono nel mio grato ricordo nella sua calda parola e nei suoi alti insegnamenti , insieme alla sua sconfinata ammirazione per la sua opera poetica e letteraria. Abbiamo tutti il dovere e la straordinaria possibilità di  attingere al suo straordinario magistero. Come faccio adesso, modestamente, proponendo questo bellissimo testo inedito del 1989, tutto da meditare e attualizzare. 


Di prossima pubblicazione sul numero 87 di Spiritualità & Letteratura


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