sabato 20 dicembre 2014

  Memoria viva e' per me quella dell'Ing. Giovanni Volpe,a trent'anni dalla morte avvenuta a Roma a conclusione di un suo discorso alla benemerita Fondazione Gioacchino Volpe da Lui creata per onorare il suo grande padre e storico valoroso.Nel 1964 aveva fondato la casa editrice Volpe,che insieme a poche altre come il Borghese,ebbe il coraggio di pubblicare il meglio di Autori noti o esordienti, fra cui non posso dimenticare Marcel de Corte,Gustave Thibon,Luis Salleron che proprio ai Convegni, potei direttamente incontrare e con de Corte e Thibon addirittura cenare allo stesso tavolo,e con me de Corte pubblichera'poi. ''La cecita' di Roma''sul caso Maurras.
.Impossibile trascrivere i nomi degli Autori Volpe da Evola a Regine Pernoud che mi ha insegnato la grandezza del Medioevo e la sua luce,e ancora Bonnard, Tamaro,Fausto Belfiori ,Francesco Grisi,Piero Vassallo,Pietro Gerbore,Fausto Gianfranceschi Emilio Bussi ,e tanti altri.
  Uomo di gran carattere e di viva passione patriottica,cattolica e monarchica fondo' le riviste ''La Torre'' e ''Intervento'' curando con partecipata competenza le pubblicazioni ,i Convegni annuali e i Seminari di Studio in Romagna a Milano Marittima e a Monteleone,ai quali giovanissimo partecipai,avendo come direttore del mio Corso l'indimenticabile medioevalista professore Marco Tangheroni che ricordo con affetto e ammirazione.Era il 1973....
  Volpe e' stato autentico Maestro di rigore e liberta',esempio di grande coerenza e di intransigente fede cattolica romana,amo'l'Italia che vedeva gia' sprofondare e non aveva paure nel denunciarlo,specie sul piano morale e politico.Chi doveva portarlo al Senato colpevolmente non lo fece e forse fu piu' giusta la Sua nomina alla Consulta dei Senatori del Regno.
  Ho avuto il privilegio della Sua conoscenza e forse della Sua stima,tanto che volle intervenire alla presentazione delle mie edizioni Thule da poco fondate nel 1971 ,che presentai a Roma grazie a Carlo Fabrizio Carli, ed in quella occasione mi disse pubblicamente che sarei stato un degno suo erede...Certo esagero',ma non manco' mai di accordarmi affetto e fiducia, non solo a Roma ma pure a Palermo dove l'invitammo con Pippo Tricoli per una riuscita Conferenza.
  Oltre al ricordo mi restano alcune lettere e fotografie e ancor piu' l'insegnamento e l'esempio.
  Pochi hanno ricordato Volpe e fra questi l'ottimo Roberto de Mattei, sul ''Foglio'',che certo e' oggi punta di diamante di quella scuola degli anni Settanta che l'Ingegnere seppe formare.    
                                                                                                                    Tommaso Romano

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