venerdì 13 febbraio 2015

L’impossibile immortalità virtuale

Il “Corriere della Sera” di domenica 8 febbraio pubblica sul suo supplemento”La Lettura”, un lungo articolo di Pietro Minto dal titolo ”Immortale? Così parlerete con il caro estinto”. Fra cronaca e pseudoscoop si evidenziano le possibili e prevedibili evoluzioni di un sito Eterni. Me elaborato al MIT di Boston, contenitore della memoria di un soggetto umano morto, che lascia ai terreni – che se ne appropriano- – tutto il possibile della propria storia e vicenda di sé: fogli di scritture, fasi dell'esistenza, comunicazioni via Internet, filmati. Il tutto consentirebbe ad un Avatar di poter decodificare e attualizzare l'estinto facendolo comunicare con i viventi. In un paio d'anni - si scrive -tutto ciò sarà reso possibile: «l'obiettivo è creare un’eredità interattiva, un modo di continuare a esistere nel futuro e non essere dimenticati». Brevi considerazioni: la memoria biografica a antibiografica è sempre utilissima da verificarsi per grandi soggetti e altrettante comparse che ci avvicendano sul teatro della vita e del mondo. Ognuno di noi lascia comunque una traccia, ma la dimensione cosmica in cui questa si dipana, non è dovuta a un atto meccanicismo come non può essere una semplice somma di cose avvenute da rielaborare. In sostanza, l'uomo si esprime, crea, distrugge, si relaziona, ama, odia, crede e sogna, ma ciò che esprimiamo resta però la parte infinitesimale di ciò che veramente siamo oltre il meccanicismo. Della relazione che, insomma, intercorre fra maschera e volto. Sarebbe un artificio, un inganno, pensare, programmando che la somma di quanto lasciato sia il vero volto e il cuore, l'anima di chi non c'è più.
Tutto però diventa sempre più virtuale e fra realtà e manipolazione artificiale si vanno sempre più creando le premesse di una "immortalità" che-a queste condizioni-non si può certo raggiungere quale vecchio sogno faustiano. L'immortalità delle opere è ben diversa da quella falsa di una pseudovita da costruire. Se, invece si pensa e si manifesta, discoprendola ad una metafisica delle opere compiute, allora si realizzerà in pieno, in segreto e\o in silenzio, la dimensione mosaicosmica.  Daremo Valore, cioè, anche in terra per chi ci seguirà a ciò che siamo stati, non solo grandi spiriti creatori e realizzatori, ma anche laboriosi e umili costruttori di vita.

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